Humus rigenerato

Nel cuore pulsante dell’annuncio evangelico risuona un invito rivoluzionario, che custodisce il mandato più profondo dell’essere umano: partecipare alla costruzione del Regno dei Cieli, il Regno dell’Amore che, ci insegnano i Vangeli, già abita in ciascuno di noi. È l’amore che si fa carne nella nostra vita a rendere visibile questo Regno invisibile. Siamo chiamati a rendere tangibile l’infinito nel finito,l’eterno nel tempo, il tutto nel frammento.

“La città celeste cresce all’interno della città terrena. Non combattere il mondo, ma far crescere il Regno […]. Solo un’opera spirituale può quindi rinnovare la faccia della terra […]. L’amore genera figli dell’amore” (Antonella Lumini, Dalla comunità alla comunione. Insieme sulla via della vita, pp. 13, 138)

Ogni volta che scegliamo il perdono al posto del rancore, l’umiltà al posto del giudizio, la compassione al posto dell’indifferenza, partecipiamo a quell’opera nascosta e potente che è la crescita del Regno. Come un seme affidato alla terra, come lievito nella pasta, questa presenza silenziosa opera in profondità, trasforma senza clamore, e fermenta la sostanza della vita fino a renderla pane spezzato, nutrimento condiviso, spazio di comunione.

Ogni gesto d’amore autentico è una scintilla che unisce cielo e terra, che rende il Regno visibile nel quotidiano, come luce che si rifrange in ogni relazione umana.

Questo Regno cresce in un humus rigenerato, un terreno interiore fecondato dallo Spirito, capace di accogliere il seme divino e di custodirlo nel ritmo semplice dei giorni. In questa prospettiva, Antonella Lumini indica una via di silenzio e spoliazione, una resa totale che non è passività ma ascolto puro, abbandono fiducioso, disponibilità a lasciarsi trasformare.

È lì, in quello spazio disarmato e nudo, che si impara a rispondere all’Amore non con le parole, ma con la vita stessa. È lì che la preghiera si fa presenza piena, sguardo trasfigurato, silenzioso sì, ma carico di senso.

“Nutrirsi d’amore per nutrire d’amore è l’unico modo che abbiamo per rispondere al respiro che ci contiene e che a se stesso ci chiama” (Antonella Lumini, Dentro il silenzio. Viaggio nell’interiorità, p. 72).

Quando diventiamo trasparenza dell’amore che agisce in noi, lasciamo che lo Spirito faccia del nostro limite una soglia, e della nostra vita un canale.

Edificare il Regno significa allora accogliere l’amore divino perché prenda dimora in noi, e, attraverso di noi, si diffonda come presenza viva, come sorgente di vita e di luce. Partecipando all’amore incarnato, permettendogli di fiorire nei nostri gesti più quotidiani, diventiamo terra feconda e docile, spazio in cui la grazia può operare, risplendere, rinnovare il volto della terra.

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