La Verità che porta alla Vita

Nell’insegnamento di Antonella, la risurrezione non è soltanto un dogma o un evento escatologico, ma un processo interiore continuo. Essa si manifesta come orientamento di vita, come cammino di liberazione dai falsi idoli, dalle maschere, dagli inganni, dalle sicurezze apparenti, dalle costrizioni che appesantiscono l’anima e ne oscurano la luce.

Risvegliare la memoria dell’appartenenza alla fonte di amore e luce, alla sorgente divina da cui proveniamo. Amore liberante.

È spoliazione, alleggerimento, rinascita. È il passaggio dal peso della sopravvivenza alla luminosità dell’esistenza vera. La Verità conduce alla Vita. Ma non si tratta di una verità da comprendere con la logica, bensì da abitare, da lasciarsi attraversare. La via dell’abbandono non chiede controllo, ma fiducia: farsi prendere, lasciarsi trasformare.La purezza è adesione piena,
trasparenza all’essere, presenza disponibile alla luce che ci abita sempre più a fondo.

La purezza, in questo contesto, non è perfezione morale, ma adesione totale all’essere. È accoglienza della luce che ci abita sempre più profondamente, fino a partecipare al miracolo della vita stessa. È un’esperienza di travalicamento che apre alla percezione dell’unità di tutto: la parte che contiene il tutto, il senso ritrovato di appartenenza.

È connessione con la sorgente – come mettere una spina nella corrente, spiega Antonella. Un atto semplice, ma essenziale.È guarigione che disfa i nodi,
che scioglie maschere e idoli, che dissolve il peso di ciò che abbiamo creduto necessario.

L’incarnazione è il centro di questo cammino: è salto di coscienza. Il divino che si fa umano (discesa), e l’umano che si apre all’universale (ascesa). Discesa e ascesa si intrecciano in un movimento di dilatazione, in cui la vita individuale si apre e si riconosce nella vita universale.

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