Entrare nella vita

Antonella ci insegna che si conosce Dio, si fa esperienza dello Spirito, incarnandolo: un cristianesimo che diviene esperienza vivente, traccia, incarnazione del divino nell’umano. Realtà che prende forma giorno dopo giorno nell’esperienza più concreta: il nostro cuore, i nostri gesti, le nostre relazioni.

L’amore trasforma. Secondo la visione di Antonella, la mistica non è un punto d’arrivo, ma un processo, un abbandono continuo allo Spirito Santo, che ci penetra nelle profondità dove siamo più fragili e più ricettivi. È un agire nascosto che rinnova l’anima attraverso la guarigione interiore e la fioritura dello Spirito in noi. L’amore divino scende, scioglie le difese, dissolve le barriere dell’io, e ci plasma a immagine della luce che dà vita. Ma sta a noi rispondere a questo Amore, farci attraversare, offrire la nostra responsabilità.

La vita allora diventa preghiera viva, cammino incarnato, vissuto nella polvere dei giorni, nelle contraddizioni e nella fatica. La mistica ha radici nel mondo. Il cuore, la carne, la mente, diventano canali di grazia. Non c’è separazione tra sacro e profano: tutto si mette al servizio di un’unica corrente d’amore, una “divina maternità” che cura le ferite, consola e rigenera il mondo.

Nutrirsi d’amore per nutrire d’amore diventa l’unica risposta possibile all’esistenza.

La “comunione dei santi” diventa realtà: ciascuno chiamato a vivere la propria trascendenza nella concretezza del quotidiano, come un cuore che batte, fa luce, dona vita. Si tratta di incarnare l’amore di Dio come pane quotidiano. La mistica incarnata è la via che porta la presenza dello Spirito nel cuore del mondo.

La guarigione spirituale non avviene per sforzo personale, ma per abbandono fiducioso. L’essere umano non guarisce da solo, ma si lascia guarire, entra nella disposizione dell’ascolto profondo e dell’accoglienza del mistero che lo abita.

La mistica incarnata non separa mai l’interiorità dal corpo: la luce agisce nella carne, nei sensi, nella memoria, nei gesti quotidiani. Non è fuga dal mondo, ma immersione nel reale, redento e trasfigurato. Ogni esperienza, anche la più oscura, può diventare porta di accesso alla luce, se vissuta nella consapevolezza e nell’offerta.

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